Testo argomentativo, ipotesi di lavoro
Introduzione al problema: storia, dati, esperienze
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Tesi in generale
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Uno o più argomenti a favore della tesi
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Almeno un argomento a favore della tesi con → obiezione → confutazione
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Uno o più argomenti a favore dell'antitesi (l'antitesi in forma generale può essere sottintesa) → con confutazione di ciascun argomento (obbligatoria)
Conclusione
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Occorre avvalorare ogni argomento con esempi, conoscenze, esperienze ecc.
Non è obbligatorio presentare obiezioni possibili e relative confutazioni per TUTTI gli argomenti a favore della tesi (negli esercizi che verranno proposti farlo almeno una volta), è invece obbligatorio confutare ogni argomento a favore dell'antitesi.
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Esempio:
Introduzione
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Tesi
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1 argomento tesi
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2 argomento tesi
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3 argomento tesi obiezione confutazione |
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1 argomento a favore dell'antitesi confutazione
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2 argomento a favore dell'antitesi confutazione
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conclusione
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COESIONE INTERNA: strategie
Il corretto utilizzo dei connettivi testuali è fondamentale nella costruzione di un testo argomentativo; essi, infatti, segnalano/esplicitano i passaggi in cui si articola il tuo ragionamento (quindi il tuo testo) e permettono così di riconoscere le relazioni tra le componenti dell’argomentazione. E’ importante che le varie parti (= paragrafi) del testo siano collegate tra loro in modo coerente e coeso.
Per spiegare il significato di questi due termini possiamo riferirci alla similitudine del MURO DI MATTONI.
Possiamo paragonare la funzione dei connettivi a quella svolta nei muri dal calcestruzzo, che mantiene i mattoni uniti e compatti tra loro: i CONNETTIVI TESTUALI (= calcestruzzo) hanno lo scopo di rendere le parti = (paragrafi) = (mattoni) del TESTO (= muro)
1) COESE (= unite);
2) COERENTI (= sensate dal punto di vista logico / temporale).
Come si fa a rendere i paragrafi coesi e coerenti? Collegandoli tra loro secondo un ordine gerarchico e logico, servendoti dei connettivi più appropriati.
I connettivi testuali sono di 2 tipi:
- CONNETTIVI GERARCHICI;
- CONNETTIVI LOGICO – SEMANTICI
a) CONNETTIVI GERARCHICI
Hanno la funzione di ordinare i PARAGRAFI del testo, secondo una GERARCHIA di importanza; essi
costituiscono la coesione esterna del testo argomentativo perché mettono in evidenza la successione dei vari argomenti. Ecconealcuni esempi:
- per presentare il primo argomento: IN PRIMO LUOGO …, PER COMINCIARE…, INNANZITUTTO…,
PRIMA DI TUTTO…, PER PRIMA COSA…, ecc.
- per presentare il secondo argomento: IN SECONDO LUOGO … , INOLTRE …, IN AGGIUNTA A CIO’…, SECONDARIAMENTE…, POI… ecc..
- per presentare l’ultimo argomento: INFINE …, PER CONCLUDERE …, PER FINIRE …, ecc..
- per introdurre un’opposizione di idee (= antìtesi):
MA…, DA UNA PARTE … DALL’ALTRA…, D’ALTRO CANTO…, ALCUNI RITENGONO CHE…, ALTRI PENSANO CHE…; GLI UNI SOSTENGONO CHE…, GLI ALTRI, AL CONTRARIO …; DA UNA PARTE C’è CHI SOSTIENE…, DALL’ALTRA INVECE…; ecc..
- per introdurre una conseguenza logica: DI CONSEGUENZA…, DUNQUE…, NE CONSEGUE CHE…, IL RISULTATO È CHE…, ecc..
- per esprimere le proprie idee (meglio solo nella sintesi, con espressioni impersonali):
(SI Può RITENERE CHE …, SI Può GIUNGERE ALLA CONCLUSIONE CHE…, ecc.).
b) CONNETTIVI LOGICO – SEMANTICI
All’interno dei singoli paragrafi, puoi servirti dei cosiddetti connettivi “LOGICO - SEMANTICI”; essi
costituiscono dunque la coesione interna ai singoli paragrafi perché esplicitano / evidenziano i
passaggi logici del tuo ragionamento. I connettivi logico – semantici principali sono i seguenti:
- CONNETTIVI CAUSALI : servono per introdurre le argomentazioni a sostegno delle tesi
(INFATTI…, NON A CASO…, DATO CHE…, POICHE’…, PERCHE’ …);
- CONNETTIVI AGGIUNTIVI: vanno usati per aggiungere ulteriori argomentazioni
(E…, ANCHE…, INOLTRE, PER DI PIU’, AGGIUNGIAMO IL FATTO CHE …);
- CONNETTIVI CONCESSIVE: si usano per introdurre le eventuali obiezioni alla tesi o al discorso presentato.
(SEBBENE, NONOSTANTE CIO’, AMMETTENDO CHE…, ANCHE SE E’ VERO …, SE E’ VERO CHE …);
- CONNETTIVI AVVERSATIVI: si usano per confutare (= ribattere un’affermazione per dimostrarla
errata o infondata) le eventuali obiezioni (MA…, INVECE…, PER ALTRO…, TUTTAVIA…);
- CONNETTIVI CONCLUSIVI: introducono la sintesi , cioè la conclusione del ragionamento
(QUINDI…, PERCIO’…, DUNQUE…, IN CONCLUSIONE…, CONCLUDENDO …).
VI RIPORTO UN ESEMPIO DI UN ESERCIZIO SVOLTO DA UN ALUNNO (i connettivi sono sottolineati)
TITOLO: IL FUMO TRA I GIOVANI
(TESI) Il fumo è nocivo, particolarmente per i giovani
(PRESENTAZIONE DEL PROBLEMA) Il consumo di nicotina, generalmente, inizia in età adolescenziale, ma si riscontrano casi ancor più precoci. Secondo uno studio pubblicato nel 2011 dall’OSSFAD, l’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto Superiore di Sanità, il primo contatto con la sostanza, in Italia, avviene tra i 15 e i 17 anni. Tuttavia, il 7% degli intervistati ha dichiarato di aver fumato la prima volta intorno agli 11 anni. Un'altra ricerca svolta nei pressi della città di Roma riporta che il primo contatto dei ragazzi romani è avvenuto, mediamente, tra i 13 e i 14 anni (dati che si possono verificare anche nella vita di tutti i giorni e nelle nostre città, basta andare il sabato pomeriggio in luoghi frequentati dai giovani per accorgersene). Queste preoccupanti ricerche ci spiegano il perché, oggi, i decessi causati dalla dipendenza dal fumo sono circa 6 milioni (600 mila per fumo passivo).
(1° argomentazione a favore della tesi)
Innanzitutto il vizio del fumo causa evidenti danni estetici: spesso si verificano, più evidenti nei giovani, danni ai tessuti orali e periorali, alterazione del gusto e alitosi, comparsa di rughe, perdita di elasticità della pelle (conferendo al soggetto la cosiddetta “faccia da fumatore”’) e alterazione dello smalto dei denti che tende a ingiallire.
(2° argomentazione a favore della tesi)
Ancora più gravi sono i rischi medico-sanitari: in particolare tra i giovani si verifica più del triplo delle probabilità di rischio di cancro, bronchite cronica, enfisema, arteriosclerosi, infarto, ipertensione, ictus, angina pectoris, gastrite, ulcera gastrica e duodenale, esofagite cronica e insufficienza respiratoria.
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(Possibile obiezione alla seconda argomentazione)
E' certamente vero che non tutti i fumatori accaniti muoiono di tumore o di quelle malattie di cui il fumo è accusato.
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(Confutazione)
In realtà il fumo è solo una delle cause delle patologie che conducono alla morte, come dimostra il fatto che ci sono persone che fumano per tutta la vita e che muoiono per patologie che nulla hanno a che vedere con il fumo, ma bisogna prevenire il rischio di contrarre tali malattie, cercando di controllarsi fin dalla giovane età. In ogni caso è statisticamente dimostrato che il fumo aggrava situazioni patologiche preesistenti relative al sistema respiratorio. L' Organizzazione Mondiale della sanità stima il fumo la seconda causa di morte sul Pianeta e la prima evitabile, con quasi 6 milioni di decessi l' anno.
(3°argomentazione a favore della tesi)
Inoltre il vizio del fumo ha riflessi negativi anche in ambito economico, dato il fatto che un fumatore dipendente da una decina o ventina di sigarette giornaliere è costretto a pagare 5 € o 10 €.
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(Possibile obiezione alla terza argomentazione)
Per alcuni può sembrare una spesa giornaliera minima, soprattutto se serve per trovare serenità e placare quel nervosismo “cronico” che si riscontra specialmente nei fumatori più accaniti,
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(Confutazione)
ma soprattutto per i giovani, che sono costretti a chiedere soldi ai genitori, questo fatto dovrebbe costituire un deterrente.
(Argomentazione a favore dell’antitesi)
Secondo alcuni giovani il fumo facilita la socializzazione: ben il 13% dei partecipanti alla ricerca "Minerva" collega al consumo di sigarette la possibilità di aumentare la propria capacità di socializzazione, mentre il 9% degli intervistati ritiene che la sigaretta possa contribuire a farli sentire alla moda.
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(Confutazione)
Il vizio del fumo tra i giovani infatti si riscontra specialmente tra quei ragazzi che hanno bisogno di affermazione e di attenzione da parte dei loro coetanei: capitano spesso casi di ragazzi che “prendono il vizio” per farsi notare da qualcuno o per apparire semplicemente agli altri più grande, ribelle e rispettabile. Ma ci sono altri modi per socializzare in sicurezza, senza danneggiare la salute propria e quella degli altri (es: musica, sport ecc..).
(Conclusione) Per concludere …